mercoledì 25 dicembre 2013

Corsi 2014


Orientativamente il 7 gennaio 2014, per ovviare ai rigori ed all'inattività dell'inverno, inizieremo la pratica di:

Gioco Judo, Judo, Spada Giapponese e Ginnastica, chi fosse interessato può contattare il referente (Sergio Cecchini) al numero inserito nella locandina, scrivere una e-mail o inserire un messaggio su questo blog o, semplicemente, recarsi presso il Dojo, in Strada Calcatese n.4 a Faleria - VT.


venerdì 6 settembre 2013

Spada Giapponese

Dal mese di ottobre inizierà il Corso di spada giapponese.
Presso il referente, Sergio Cecchini (tel.347 4426711), si potranno ricevere tutte le notizie riguardo a svolgimento, durata, costi, necessario.
Il corso non necessita di attrezzature particolari, si pratica con abiti comodi e la prima spada di legno è disponibile presso il Dojo.
Il corso comunque non potrà superare i 10 partecipanti.




lunedì 29 aprile 2013

esempi ...sportivi


La Vezzali, oro alle olimpiadi di Sidney del 2000, prima di esultare per la vittoria si assicura che l'avversaria stia bene.


' ...è importante vincere ma ancor di più come si vince'

https://www.youtube.com/watch?v=BTcKk7C2CUE


Una vittoria di un certo valore.

lunedì 18 febbraio 2013

Donne del judo



KEIKO FUKUDA
Nipote di un samurai e ultima allieva ancora in vita del fondatore del judo, è morta a San Francisco, due mesi prima di compiere i cento anni.
Alta un metro e 47 centimetri, Fukuda nel 2011 aveva ottenuto il grado di decimo dan, unica donna al mondo e unica persona negli Stati Uniti ad avere raggiunto questo riconoscimento.
Dopo il suo trasferimento negli Usa, la judoka gestiva il Soko Joshi Judo Club per donne, dove ha continuato a praticare fino a qualche anno fa, mentre ultimamente dirigeva le sue assistenti stando sulla sedia a rotelle.
Fukuda era nata a Tokyo il 12 aprile 1913 in una famiglia aristocratica.
Suo nonno era il samurai che insegnò le arti marziali a Jigoro Kano, il fondatore del judo.
Invece di dedicarsi alle discipline consuete per le ragazze giapponesi di buona famiglia, Fukuda consacrò la sua vita al judo come è raccontato in un documentario su di lei intitolato "Mrs Judo".
“Questo è stato il mio matrimonio", disse Fukuda e fu proprio così visto che in Giappone alle insegnanti di judo non era consentito sposarsi e lei non volle mai abbandonare lo sport.
Il suo motto era :"Sii forte, sii gentile, sii bella" .
(18 febbraio 2013)



Keiko Fukuda impegnata in una tecnica del Ju-no-kata (anno 1974)

giovedì 24 gennaio 2013

Fanciulli nello sport


Stralcio di un articolo scritto dal Prof. Alberto Notarnicola, Maestro di judo, psicologo e docente universitario a Firenze, che recensisce un Congresso del Panathlon Internazionale

Conclave mondiale per mandare un messaggio mondiale, forte e chiaro, all’intero ecumene:
giù le mani dai fanciulli nello sport agonistico da parte degli affaristi, allenatori, dirigenti, politici e (perché no?) genitori!...
non si ritarda con farmaci il ‘ciclo’ di una giovinetta per farla vincere una medaglia olimpica,
né si ricorre agli ormoni perché il ragazzino vinca ancora.
Ora basta.
La Guerra Fredda di buona memoria, oltre ai missili sui confini, volle, su bersaglio sostitutivo, la guerra delle medaglie olimpiche;
vergogna storica per quegli Stati che fabbricarono talenti in laboratorio in età da ‘bamboline’ e ‘saltamuretti’ per immolarli poi, appena dodicenni sull’ara del metro e del cronometro.
Alcune bandiere furono nere, ma dalla rabbia; verdi, ma dalla bile; bianca dalla paura e rosse dalla vergogna.
Stadi, teatri di gioia, trasformati nei lager della prestazione annunciata con biochimica di contorno e denunce postume di qualche ‘pentito’ che lasciava lo sport a 15 anni, proprio quando avrebbe dovuto iniziare.
Ecco perché ad Avignone, volendo contemporaneamente sconfiggere due errate correnti di pensiero nei confronti del bambino sportivo: quella del ‘termometro’ (niente sport) e quella del ‘cronometro’ (supersport) si è passati alla redazione di un documento che così recita:

 CARTA DEI DIRITTI DEL FANCIULLO NELLO SPORT
1.       di divertirsi e giocare
2.       di fare sport
3.       di un ambiente sano
4.       di essere trattato con dignità
5.       di praticare in sicurezza diretto da persone competenti
6.       di allenamenti adeguati ai propri ritmi
7.       di misurarsi con gli altri che abbiano le stesse possibilità di successo
8.       di partecipare a competizioni adeguate all’età
9.       di avere giusti tempi di riposo
10.   di non essere un campione

AVIGNONE 1995

 
La raccomandazione scaturita dal Panathlon Int. è di concedere punteggio federale (ragione prima dell’interesse di associazioni e allenatori alla vittoria) alle gare che si svolgono under 16 anni. Il Judo del CONI l’ha ignorata.